mercoledì 17 dicembre 2014

AUGURI-pizza-e propositi




Martedì 23 dicembre dicembre 2014 – dalle h. 19:30 cena sociale autoprodotta di autofinanziamento e proiezione di un film di animazione di Myazachi.




DOVE: pizzeria La fontana ai ciliegi, via Valpolicella 82/84  San Pietro Incariano.
Quota di partecipazion e pranzo-cinema, escluse bevande: ero 10,00

 


Ritroviamoci tutti soci, amici e amici degli amici  per cenare insieme, chiacchierare, proporre attività per il prossimo anno.  Le idee nate negli incontri sul cinema sono di proseguire con gli appuntamenti, inizialmente sopratutto su Agricoltura e alimentazione, anche con video divertenti, come quelli di Natalino Balasso e Crozza (referenti: tutto il gruppo cinema), attivare l'università del saper fare (Gianfranco ed Enrichetta), cominciare sin d'ora a ridurre sprechi, spese inutili, per poi condividere con il gruppo (idea lanciata martedì 16 da Cesare, che coordinerà il percorso).


Programma 
19,00-20,30 Pranzo con spicchi di pizza e un piatto a scelta tra minestrone o pasta alle verdure.
20,30 Dopo cena guarderemo insieme il film Princess Mononoke . 

Iscrizioni su google docs Qui (di prossima pubblicazione) con segnalazione di preferenza tra minestrone o pasta o inviando una email a francescobadalini@gmail.com, indicando nome, cognome e numero di telefono e segnalazione di preferenza tra minestrone o pasta.

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SPUNTI

Due video imperdibili di Natalino Balasso
L'inganno della pubblicità .. a inizio 900 per muovere una trebbia ci volevano 11 uomini, adesso solo uno. E tutti gli altri? Fanno pubblicità
Balasso e il cibo cibo e merce
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sabato 13 dicembre 2014

Martedì Ancient Futures: imparando dal Ladakh





QUANDO: Martedì  16 dicembre 2014  
DOVE: pizzeria La fontana ai ciliegi, via Valpolicella 82/84  San Pietro Incariano.


Le proiezioni sono ad ingresso libero e rientrano nel ciclo Decrescita e ..

Nella proiezione di Martedì  16 dicembre si parlerà di Decrescita e globalizzazione



Trama
Un film di Helena Norberg-Hodge, John Page. Documentario, durata 60 min. - USA 1993.



Un documentario che dimostra le cause del precario stato di salute del mondo occidentale, inginocchiato alle leggi della globalizzazione.

Il film,del 93,analizza la trasformazione economica e sociale di una piccola regione  e valle indiana dello stato dello Jammu e Kasmir posta oltre i 3500m oltre l'Himalaya  e al confine con Tibet e Pakistan.Il capologuo,Leh, al tempo era di 15000 abitanti dediti sopratutto ad agricoltura,pastorizia e limitato turismo estivo.

La forza di questo film e' proprio quella di aver “anticipato” il tema della decrescita anche come stimolo alla collaborazione ,alla NON concorenza e  alla coesione sociale di comunita'.
Questi concetti sono anche alla base della NONVIOLENZA.
Autoproduzione e scambio di prodotti,mutuo aiuto erano alla base di questa comunita' da cui
c'era ( e in parte c'e ancora) da imparare anche come occidentali per un futuro che parte dall'antico.
Una economia basata sul LOCAL  stravolta dall'economia Global.
 

DATA: USA 1993

REGIA: Helena Norberg-Hodge, John Page.  (clicca  se vuoi visualizzare il profilo del regista)
SOGGETTO:
Helena Norberg-Hodge.  (clicca  se vuoi visualizzare il profilo del regista)
SCENEGGIATURA:
Helena Norberg-Hodge.  (clicca  se vuoi visualizzare il profilo del regista)
GESTIONE DELLA SERATA: Sandro Campagnola  
Tipologia: documentario sottotitolato in italiano (travaso da supporto vhs)




Chi è Helena Norberg-Hodge

Scrittrice ed attivista, Helena Norberg-Hodge ha vinto nel 1986 il Right Livelihood Award, conosciuto anche come Il Premio Nobel alternativo.
E' autrice di Il Futuro nel Passato tradotto in più di 42 lingue, pubblicato in Italia da Arianna Editrice.


Scrive per The Ecologist, Resurgence, and YES! Magazine, ed è membro della International Commission on the Future of Food and Agriculture.



sabato 6 dicembre 2014

Trattato Transatlantic: il Titanic della globalizzazione

Una valanga di firme contro il trattato di libero scambio
Il Ttip, è l’acronimo di Transatlantic Trade and Investment Partnership. Si tratta di un trattato tra Europa e Stati Uniti d’America tendente ad accelerare il processo di globalizzazione, trattato che unisce Europa, Canada e Stati Uniti in un unico mercato di quasi un miliardo di consumatori. I difensori del Trattato affermano che solo l’unione commerciale potrà far fronte alla concorrenza delle nuove nazioni emergenti, imponendo a paesi come Cina, Brasile, India standard qualitativi più alti.

Le ambizioni dei negoziatori vanno al di la dell’accordo commerciale. Il cosiddetto Ttip prevede la liberalizzazione dell'accesso ai mercati, con l'abolizione delle tariffe doganali; nuove regole per abolire le barriere non doganali e per garantire la tutela dei marchi di origine anche al di là dell'Atlantico.
Secondo la Commissione i benefici in termini economici sarebbero enormi. I tempi sono stretti, poiché i lavori dovrebbero concludersi entro il 2015, ovvero prima delle elezioni presidenziali americane, con un aumento delle esportazioni al di qua ed al di la dell’atlantico.
Il principio secondo cui un prodotto autorizzato in Europa può essere venduto negli Usa e viceversa, senza trafile burocratiche è in teoria una semplificazione ed in apparenza una soluzione di molti problemi.


Ma è evidente che un accordo di questo genere comporta una rivoluzione nel mondo dei consumi. E’ prevedibile  l’invasione della carne agli ormoni, o trattata con antibiotici, di polli sterilizzati con la varechina, di verdure, grano, mais, soia e colza prodotti da colture geneticamente modificate, in parte già in atto, anche in Italia. E’ altresì inevitabile che l'Europa subirà la concorrenza sleale dell'industria agroalimentare americana, avvantaggiata da una legislazione meno severa di quella europea. I difensori dell'accordo sostengono che gli europei saranno liberi di scegliere grazie ad un dettagliato sistema di etichettatura, e ribattono dicendo che la produzione europea, di qualità mediamente superiore, sarà tutelata su un mercato americano che si sta ormai orientando verso prodotti più sani e più raffinati.


Contro il trattato di libero scambio con gli Usa e il Canada, si è concentrato un movimento che riunisce
320 organizzazioni di 24 Paesi, le quali hanno presentato più di un milione di firme di cittadini europei contrari al Ttip, raccolte in soli due mesi. Ma la Commissione non riconosce la legittimità dell'iniziativa, e così ora I responsabili di "Stop Ttip", hanno presentato un ricorso alla Corte di Giustizia europea per bloccare il negoziato o per ricominciarlo su basi completamente diverse.  Le speranze di ascolto o di semplice accoglienza del ricorso, sono molto basse, poiché le leggi di iniziativa europea non si applicano ai trattati o ai negoziati internazionali. Ma una mobilitazione così elevata e un numero di firme raccolte in uno spazio di tempo così breve pone comunque un problema politico enorme, di fronte al quale né la Commissione né il Parlamento europeo possono restare indifferenti.



Le decisioni, infine dipenderanno dal potere che avrà il vecchio continente di tutela delle normative poste a salvaguardia della specificità culturale europea. Infatti la discussione si è ancor più accesa sulla concessione alle multinazionali americane di ricorrere ad arbitrati internazionali per aggirare specifiche normative europee, la cosiddetta clausola Isds.



Ma veniamo alle ragioni per cui improvvisamente diviene impellente la ratifica dell’accordo. I motivi sono intrinsechi alla profonda crisi economica americana. Dal 2007 ad oggi il sistema economico USA ha creato sì, 1.085.000 posti di lavoro ma contemporaneamente ha espulso dalla forza lavoro ben 13.300.000 persone, malgrado la comunicazione ci passi dati derivati da filtri della realtà statunitense utilizzati maglie strette e non adatti a descrivere la profondità della crisi sociale americana. Anche il presunto boom della crescita USA rischia di essere solo l’effetto di una distorsione ottica (*).


Alcune domande sorgono spontanee. Perché in Italia se ne sa poco o nulla? Come è possibile che nel paese del gusto e della cucina mediterranea, la mobilitazione sia così bassa? Come mai le campagne informative e di opposizione a queste operazioni partono in special modo dalla Germania, paese, non certo rinomato per i prodotti locali. Siamo proprio sicuri che inseguire i mercati della globalizzazione, o semplicemente delle regole dell’export, siano esse tutelanti o liberiste, sia la soluzione ai nostri mali?

Perché non cominciare a sviluppare una idea concreta di mercati locali, di economia interna e di lotta agli
sprechi, ovvero spostare la priorità dal mercato globale  e globalizzato alla creazione di posti di lavoro?


Francesco Badalini
MDF Verona



venerdì 5 dicembre 2014

Ven.12 dicembre Bilancio del Bene Comune


Cos’è l’Economia del Bene Comune Molte persone oggi auspicano la nascita di nuovo sistema economico, più equo a livello sociale e ambientale. In Italia molti soggetti economici, istituzionali e sociali hanno capito che è necessario affrontare le difficoltà del momento in modo totalmente nuovo, ripensando il proprio modello di business in un’ottica di sostenibilità e di etica.

L’Economia del Bene Comune offre questa alternativa, introducendo una dimensione economica più sociale, ecologica e democratica, costruita sui criteri di promozione del bene comune.
L’elemento centrale dell’Economia del Bene Comune è il Bilancio del Bene Comune, che misura il contributo delle aziende al benessere della comunità. È un’analisi della propria organizzazione che pone le basi per tracciare un percorso di ridefinizione e di apprendimento. Allo stesso tempo aiuta l’organizzazione a trovare le risposte alle domande riguardo al senso del proprio operato e stimola la motivazione, l‘effettività e la produttività, nonché l’integrazione con il proprio territorio. (Per maggiori informazioni: www.economia-del-bene-comune.it/it/about_it.php).
Il Bilancio del Bene Comune misura il contributo delle aziende al bene comune. È un’analisi della propria organizzazione che pone le basi per tracciare un percorso di ridefinizione e di apprendimento. Esso viene proposto ai diversi stati per affermarne il riconoscimento e il sostegno fiscale. Il Bilancio Del Bene Comune si sta diffondendo in diverse zone del mondo sensibili alla circular economy, alla configurazione sociale e solidale dei prodotti, al contributo verso il proprio territorio, inteso come persone e ambiente. Il Bilancio del Bene Comune crea un circuito virtuoso tra aziende orientate al sostegno del bene comune e favorisce un innalzamento del posizionamento della azienda.



Terra Institute, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale MDF Verona e il giornale online VeronaGreen.it, invitano al primo incontro informativo con i responsabili del Norditalia per il nuovo Bilancio del Bene Comune.
INVITO rivolto ad imprese, cooperative, associazioni, amministrazioni comunali, attività agricole, artigianali e commerciali.

Prima tappa:  Venerdì 12 dicembre
presso Casa Comune Mag Ore 17.00 -20.00
(via Adriano Cristofoli 31/A, 37138 Verona)
prima tappa del percorso aziendale di redazione del
BILANCIO DELL'ECONOMIA DEL BENE COMUNE 
Relatori: Paolo Agnelli e Mauro Vaia (Economie del Bene Comune), Francesco Badalini (MDF Verona) - Moderatore: Eliana Rapisarda (VeronaGreen.it) 
La partecipazione all’incontro è gratuita.


Seguiranno i seguenti incontri
Seconda tappa:  Martedì 14 aprile
Agriturismo San Mattia Ore 17.30 - 18.00
Keynote: Stefan Fauster, Hotel Drumlerhof, Campo Tures
Paolo Agnelli, Mauro Vaia
Consulenti per l’Economia del Bene Comune e del Terra Institute
La partecipazione all’incontro è gratuita.


Terza ed ultima tappa prima dell'avvio del gruppo di impreditori EBC Venerdì 8 maggio 
Mulino delle Valli Ore 19.30 - 23.00
Keynote: Maurizio Pallante
Paolo Agnelli, Mauro Vaia
Consulenti per l’Economia del Bene Comune e del Terra Institute
La partecipazione all’incontro è gratuita.

SCOPO DEGLI INCONTRI - Formazione di un gruppo di persone, imprenditori ed enti interessati a diffondere e a realizzare il Bilancio del Bene Comune, tramite le seguenti fasi:
A) PRESENTAZIONE DEL MODELLO DELL'ECONOMIA DEL BENE COMUNE E DELLO STRUMENTO DEL BILANCIO DEL BENE COMUNE. ESPERIENZE, ESEMPI E PROSPETTIVE.
B) ORGANIZZAZIONE DEL CICLO DI INCONTRI PER LO SVILUPPO DEL PROPRIO BILANCIO DEL BENE COMUNE.
C) INFORMAZIONI RELATIVI AL PERCORSO DI FORMAZIONE PER DIVENTARE "CONSULENTE DEL BENE COMUNE”.

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PROGETTO PER LO SVILUPPO DEL PROPRIO BILANCIO EBC

Sviluppo del proprio bilancio EBC tramite ciclo di incontri:

Il percorso, scandito da ciascun workshop, sarà diviso nei seguenti momenti che si ripeteranno ciclicamente durante tutta la durata del progetto: input, inteso come introduzione e discussione dei criteri del Bilancio per l‘implementazione, elaborazione nella propria azienda/organizzazione e momento di condivisione e feedback di quanto elaborato.
Come in altre regioni, Il progetto avviato dalle imprese può essere il primo passo verso l ́applicazione del modello dell’economia del bene comune su tutto il territorio, p.es. coinvolgendo i comuni, il mondo dell ́educazione e la popolazione stessa.

Relatori / Moderatori
Paolo Agnelli - Riunisce in sé fondate conoscenze di marketing, creatività e grande esperienza interculturale. La sua esperienza come consulente aziendale spazia dai grandi gruppi industriali di fama mondiale, fino alle PMI e alle giovani startup. Paolo ha a cuore i tempi dell’equità sociale e della sostenibilità ecologica: Già studente aveva il desiderio di mettere a disposizione, la futura formazione, motivazione, esperienza e sapere per lo sviluppo di un‘economia sostenibile e per accompagnare le aziende in un percorso di sostenibilità.
Mauro Vaia - Accreditato nell‘albo italiano degli Ethic Officier e Lead Auditor SA 8000, prima di entrare a far parte del team del Terra Institute è stato System Manager per un Centro di Riabilitazione neuro-funzionale. È counselor professionale, facilitatore, formatore e consulente nelle aree dell‘apprendimento organizzativo, coaching individuale, project management, sviluppo organizzativo. Il suo contributo al bene comune si esplicita anche nell‘impegno come supervisore a progetti di cooperazione internazionale per la tutela delle popolazioni indigene del Paranà, Brasile.
Francesco Badalini - Fondatore del Movimento per la Decrescita Felice di Verona, movimento che ha portato in parlamento l’Economia del Bene Comune come proposta all’interno dei convegni su Decrescita e Lavoro (vedi video: https://www.youtube.com/watch?v=95T0ZHap_v4) e fondatore dell’Associazione Terra Viva la quale, per prima nel veronese, ha proposto conferenze informative sul modello (vedi sopra il percorso). Perito agrario e laurea in DAMS comunicazione, da sempre si muove tra comunicazione ed agricoltura in ambito teorico e pratico.
Eliana Rapisarda - Giornalista ambientale free-lance, si occupa da sempre di comunicazione, sia a livello editoriale che aziendale. Ha fondato nel 2013 il giornale online VeronaGreen.it, il primo portale informativo di Verona e provincia interamente dedicato a tematiche legate all'ecosostenibilità, per promuovere sul territorio stili di vita e di consumo rispettosi dell'ambiente e della natura, oltre che della salute. E’ nel comitato direttivo di MDF Verona.

DA DOVE NASCE  IL PERCORSO EBC 2012/2014


percorso d’incontro tra il Movimento della Decrescita Felice e il Movimento dell’ Economia del Bene Comune è iniziato nel 2012 con la prima riunione a Verona  cui ha partecipato il consulente marchigiano Giordano Mancini di MDF, la d.ssa Susanna Singer di Terra Institute, l'imprenditore Giulio Ferrara di MDF , il Fondatore di MDF Maurizio Pallante, il medico  e Vicepresidente MDF Vr Luca Salvi, l'ingegnere specializzato in efficienza energetica Giuseppe Dalpasso di MDF Verona, il Presidente di MDF Verona Francesco Badalini. 

Il rapporto si è poi articolato nella organizzazione di diversi incontri sui temi tema dell’economia: analisi e soluzioni, a partire dallo stesso nel 2012 con un incontro generale su Finanza ladra. Dove sono finiti i soldi? Organizzato da Terra Viva e condotto da Francesco Badalini con la partecipazione di  Riccardo Milano Banca Etica, Mauro Meggiolaro, autore, Andrea Tronchin, Naturalmente Verona Vedi  https://www.youtube.com/watch?v=-fpNczam4ik&list=UUCyXlooQn1vK4qtqj3XvqsA , per poi passare  nel 2013 con il successivo evento organizzato da Terra Viva e condotto da Francesco Badalini La finanza etica può salvare la nostra economia? Capire la crisi, Bilanci di giustizia, (Sandro Fasoli e Aldo Corradi), Economia del Bene Comune (Reifer, Günther – vedi da 40:14 – 1:08:40 ) ed i meccanismi politici e bolle speculative e sistemi bancari collegati (Monia Benini, giornalista).   https://www.youtube.com/watch?v=8KdUhhxfu0w&list=UUCyXlooQn1vK4qtqj3XvqsA

Il rapporto con il Movimento dell’ Economia del Bene Comune si è successivamente intensificato con le proposte di luglio 2014 nelle aule del Parlamento organizzate nell'ambito del convegno su decrescita, lavoro e occupazione https://www.youtube.com/watch?v=ENIAfBhCdO4  qui la presentazione ufficiale della proposta EBC nelle aule del parlamento https://www.youtube.com/watch?v=yw16CKrDp1Y   (Reifer, Günther – vedi da 29:25  a 58:00)

Successivo passo è stato l'incontro tecnico informativo organizzato da Terra Viva e condotto da Francesco Badalini dal titolo Scenari di macroeconomia sociale/civile per l’oggi http://youtu.be/z7zw-6XElOk?list=UUCyXlooQn1vK4qtqj3XvqsA  (Paolo Agnelli, referente EBC per il Nord-Italia – vedi da 16:10 – 1:05:00)