sabato 29 dicembre 2012

AVESA TREKKING di Valentina Bianchi



Vi scrivo per invitarvi martedì 1 Gennaio a prendere parte a una camminata su monte crocetta per visionare il luogo in vista di possibile raccolta erbe officinali.. Potremmo al ritorno fermarci  Marisa ad Avesa e vedere la grotta per la fungaia il terreno dove sta organizzando l'orto.
Ps: naturalmente non è un trekking ma una semplice passeggiata. Intervenite qui sotto per l'adesione o chiamatemi al 347 4598884


Ci troviamo per le 10,30 in piazzetta dove c'è fontana con i due leoni.. grazie vi abbraccio a presto .. Se ce la fate se è dopo la notte di fine anno.. Gli altri del mio gruppo ci sono.
fatemi sapere ciao Valentina


venerdì 28 dicembre 2012

UNA MELA AL GIORNO ... di Valentina Bianchi



Vale Natura Sanat,  la nostra super-esperta in medicina naturale, scrittrice di numerosi libri assieme al padre Ivo, ci propone una rubrica mensile sulla medicina Naturale.
Ottima idea Vale Natur!

Una Mela al giorno…


 Il melo è uno dei pochi alberi che non sono giunti, nel corso della storia, da lontani ed esotici paesi, è pianta autoctona, tipicamente europea. Questo elemento non è affatto trascurabile poiché più antico è stato il contatto di una pianta, ovvero di un cibo, con l’uomo, meglio questa è accettata e tollerata dal nostro sistema immunitario e più si presta a essere alimento ideale. La coltivazione della mela ha quindi in Italia origini antichissime. Plinio, nel  primo secolo dopo Cristo, descrive ben trenta varietà di mele ed indica per ciascuna di queste uno specifico impiego alimentare e medicinale. Il nome mela, deriva dal termine dorico-indoeropeo malon, che i latini trasformarono in malum. Questa denominazione non è specifica per il frutto oggetto di questo articolo, ma si riferiva a tutti i frutti che avevano approssimativamente la forma della mela ed era accompagnato in genere da un aggettivo che ne indicava la provenienza. Quindi malum, ovvero la mela rappresentava per gli antichi greci e romani, il frutto per antonomasia, mentre poi c’erano i nuovi frutti: il malum persicum, la mela di Persia, ovvero la pesca, il malum kydonium, la mela di Creta, ovvero il cotogno, il malum armeniakon, la mela di Armenia, ovvero l’albicocca e così via. 


       

Le benefiche proprietà terapeutiche della mela, tanto sottolineate dalla tradizione popolare, sono state oggi confermate dalla clinica e dalla ricerca scientifica.
La mela è ricca di Ferro, Vitamina C e Fosforo, di grande utilità quindi in molte forme di anemia. In questi casi è utile consumare il succo, assumendolo prima dei pasti e di coricarsi. Le mele crude sono molto utili in caso di stipsi ed il consumo di almeno due di questi frutti al giorno quasi infallibilmente ristabilisce le funzioni gastroenteriche. Nella diarrea e nel colon irritabile è meglio assumere il frutto dopo la cottura che ammorbidisce la cellulosa e crea una compatta massa fecale. La mela grattugiata è consigliata da sempre dai pediatri per i bambini che soffrano di diarrea acuta o cronica. In caso di gastrite, piuttosto che ricorrere a farmaci chimici dai moltissimi effetti collaterali, molto meglio è tagliuzzare una mela, aggiungere cannella e miele e masticarla a lungo prima di deglutire. La pectina della mela crea una membrana protettiva ed assorbente che protegge la mucosa gastrica. L’assunzione in tal modo della mela, prima di ogni pasto, per almeno 2-3 settimane, risolve la maggior parte dei casi di gastrite da stress o da disordini alimentari, oltre a favorire la digestione. In caso di cefalea, anche cronica, si è rivelata molto utile l’assunzione di una mela affettata, con l’aggiunta di un poco di sale, al mattino al risveglio, a stomaco vuoto. Già dopo una settimana di questa semplice cura naturale, si incominciano a vedere risultati sul sintomi cefalalgici. 



La ricerca scientifica moderna ha evidenziato proprietà terapeutiche ancora più strabilianti. Secondo recenti ricerche, il consumo di almeno cinque o più mele alla settimana, ha un netto effetto preventivo sul cancro polmonare e sulle patologie cardiovascolari. Sembra che questo sia dovuto all’alto contenuto in pectina e quercitina del frutto. L’assunzione di mele è anche utile nella prevenzione del cancro del colon per il netto effetto depurativo del frutto sulle tossine putrefattive intestinali. L’alto contenuto in Potassio conferisce alla mela interessanti proprietà diuretiche. Molto spesso la dieta dell’uomo moderno, troppo ricca di carne e grassi animali, porta all’acidificazione tissutale, causa di molteplici problemi che possono andare dai dolori articolari, fino al cancro. La mela è frutto tipicamente alcalinizzante che favorisce lo spegnimento dei processi infiammatori stimolati dall’acidità tissutale.  Da ultimo vorrei accennare alle straordinarie proprietà dell’aceto di mela, uno di migliori rimedi della medicina naturale. Un cucchiaio di questo meraviglioso rimedio in un grosso bicchier d’acqua, assunto 2-3 volte al giorno, cura nell’arco di poche settimane, moltissime ed assai comuni situazioni patologiche, come sinusite, acne, ipercolesterolemia, fatica, candidosi, reflusso acido, dermatite da contatto, gotta, artrite, obesità  ed  ipertensione. 


La semplice mela quindi, questo frutto così comune e spesso sottovalutato, può essere una vera panacea terapeutica. L’uso a seconda dei casi del succo, dell’aceto, del frutto crudo o cotto, addizionato con miele o con sale, può migliorare moltissimi  tra i sintomi più comuni dell’uomo di oggi che spesso invece si procura danni evidenti o subdoli assumendo trattatissima  frutta esotica sconosciuta al suo sistema immunologico e che nel giungere sul banco del supermercato ha intanto inquinato il  pianeta e danneggiato la nostra economia. 








giovedì 27 dicembre 2012

Piccole comunità: sapienza e salvezza




 Siamo figli di un sistema che ci ha insegnato a dipendere da esso. Non sappiamo aggiustare più una ruota di bicicletta, cucire un vestito, coltivare piante. Persino cucinare, un'arte di primaria importanza per la cutura mediterranea, spesso è vista come perdita di tempo. Decrescendo avremmo più tempo per imparare a fare, a costruire, a stare con gli altri.

...“Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini”






La comunità permaculturale
Nell’ultimo decennio si è sviluppata la comunità del villagio globale. Si tratta della più straordinaria rivoluzione del pensiero, dei valori e della tecnologia che si sia mai sviluppata.
(…)
Per quanto mi riguarda non vedo altra soluzione (politico-economica) ai problemi dell’umanità, se non la formazione di piccole comunità responsabili, impegnate nell’applicazione della permacultura e di tecnologie appropriate. Credo che i giorni del potere centralizzato siano contati e che una nuova ‘tribalizzazione’ della società sia un processo inevitabile, anche se in qualche modo doloroso.
Nonostante la scarsa volontà di agire di alcuni, noi dobbiamo trovare i modi per farlo per la nostra stessa sopravvivenza. Non tutti dobbiamo o abbiamo bisogno di essere contadini e coltivatori. Infatti, ognuno ha la capacità e forze da offrire e può formare partiti ecologisti o gruppi di azione locali per cambiare le politiche dei nostri governi locali e statali, per richiedere l’uso delle terre pubbliche a beneficio della gente senza terra e unirsi a livello internazionale per spostare le risorse dello spreco e della distruzione verso la conservazione e la costruzione.
Credo che dobbiamo cambiare la nostra filosofia prima di poter cambiare il resto: cambiare lo spirito di competizione che ora pervade anche il nostro sistema educativo, in quella della cooperazione in libere associazioni; mettere al posto della nostra insicurezza materiale una umanità sicura, al posto dell’individuo la tribù, al posto del petrolio le calorie e al posto del denaro i prodotti.
Ma il cambiamento più grande che dobbiamo fare è dal consumo alla produzione di cibo, anche se su piccola scala, nei nostri orti. Se anche solo il 10% di noi lo facesse, ce ne sarebbe a sufficienza per tutti. Da qui deriva la futilità dei rivoluzionari che non hanno un orto, che dipendono dal istema stesso che attaccano e che producono parole e pallottole e non cibo e protezione.
Talvolta sembra che sulla terra tutti noi siamo irretiti, coscientemente o incoscientemente, in una cospirazione che ci mantiene impotenti. E tuttavia, tutte le cose di cui le persone hanno bisogno sono pur sempre prodotte da altre persone: solo insieme possiamo sopravvivere. Noi stessi possiamo porre rimedio alla fame, all’ingiustizia e a tuta la stupidità del mondo. Possiamo farlo comprendendo il modo in cui funzionano i sistemi naturali, attraverso l’attenzione alla forestazione e alla coltivazione in generale e attraverso la contemplazione e la cura della terra.
Le persone che forzano la natura in realtà forzano se stesse. Quando coltiviamo esclusivamente frumento, diventiamo pasta. Se cerchiamo solo quattrini, diventiamo denaro; se restiamo ancorati agli sport di squadra dell’adolescenza, diventiamo palloni gonfiati. Attenzione ai monoculturalisti nella religione, nella salute, nell’agricoltura o nell’industria. La noia li conduce alla pazzia: possono dare inizio a una guerra o impadronirsi del potere proprio perché sono persone incapaci o inermi.
Per diventare persone complete dobbiao percorrere molti sentieri; per possedere davvero qualcosa è necessario prima di tutto dare. Non si tratta di un controsenso: solo chi condivide le proprie multiple e diverse capacità, la vera propria amicizia, il senso di comunità e la conoscenza della terra, sa di essere al sicuro ovunque vada.
Ci sono molte battaglie e avventure da affrontare: la lotta contro il freddo, la fame, la povertà, l’ignoranza, la sovrappopolazione e l’avidtà; avventure nell’amicizia, nell’umanità, nell’ecologia applicata e nella progettazione avanzata. Tutto ciò potrebbe creare un’esistenza molto migliore di quella attuale, che potrebbe significare anche la sopravvivenza dei nostri figli.
Per noi non c’è altro sentiero che quello della produttività cooperativa e della responsabilità comunitaria. Imboccate quel sentiero e la vostra vita cambierà in un modo che non potete immaginare”.

Bill Mollison
in ‘Introduzione alla Permacultura‘, Edizioni Terra Nuova

giovedì 6 dicembre 2012

Ali-Menti

Lunedì 17 Dicembre 2012 Biologico, biodinamico, prossimità e… prossimo museo africano (sopra piazza Isolo)

ore 19,00 Tavola rotonda su economia di prossimità e welfare di comunità
ore 20,15 Tavola imbandita e bouffet con i prodotti del territorio. Momento iniziale esperienziale/conviviale 
ore 20,45 Biologico, biodinamico, prossimità e… prossimo nell’ottica della Decrescita Felice - prof. Maurizio Pallante. 

                Economia di prossimità nell’esperienza di MDF Mantova - dott. Pietro Girardi.
                Interviene Giordano Mancini in collegamento skype su agricoltura e welfare di comunità.


GIOVEDI' 13 DICEMBRE CI TROVIAMO AL CENTRO CULTURALE TIRTHA CON GLI INTERESSATI ALL'ORTO. VIENI ANCHE TU: PER NATALE REGALATI UN ORTO !  

giovedì 29 novembre 2012

Primo incontro ortolano

Venerdì 23 novembre si è svolto il primo incontro organizzativo su gli orti collettivi MDF in avviamento. Incontro piacevole misto tra convivialità e aspetti tecnici. Ecco resoconto. Pescantina li 23/11/2012 I° INCONTRO ORTI COLLETTIVI Apre l’incontro Francesco Badalini, Presidente del Movimento per la Decrescita Felice di Verona, sul percorso che ha portato, dapprima alla fondazione del GirOrto, in località Girotto del primo orto collettivo e, successivamente dell’orto a Corrubio. Si passa poi alla descrizione delle modalità di formazione del gruppo. Il gruppo degli interessati ad un orto collettivo si forma in base alla prossimità del terreno alla propria abitazione, generalmente. In casi di minor frequentemente l’aggregazione avviene per aree d’interesse. Ad esempio per le fruttifere e le officinali indichiamo solo alcuni terreni specifici e chi è già orientato verso quelle colture sarà sicuramente disposto anche a spostarsi. Si segnalano poi i terreni in base ai quali si formano già dei gruppi di appartenenza. Sono gruppi ipotetici che si consolideranno al prossimo incontro. Per ogni orto si segnalano diverse persone. Le persone che non sono potute venire, sono invitati a segnalare a quale orto vorrebbero partecipare e/o se hanno un terreno a disposizione. Attualmente abbiamo identificato alcuni terreni in quartieri di Verona e in alcuni paesi del veronese. In particolare a: - Quinto di Valpantena (orto collettivo) Silvia , Dino, donatella, MariaCristina, - San Michele (orto collettivo), Bernardo, Ornella, Maria Teresa, Cecilia Roberto - Pescantina 1 (orto collettivo), Maurizia, Ivan? TIRTA Gianpietro, Paola Giorgia? - Pescantina 2 Arcè (orto + ipotesi di frutteto) Loris, la sua compagna, Alessandro, con tutta probabilità Massimo il quale, seppur non presente, aveva segnalato il desiderio di seguire un frutteto. Da Valutare. - Parona (orto collettivo), valentina, Emanuele, Ivo (?) - Sopra Arbizzano (Piante officinali frutteto/oliveto) Massimiliano Giorgia(?) - Rivoli Veronese (orto didattico), Martin - Bardolino (orto collettivo) ", “silvano - Marano di Valpolicella (orto collettivo) Francesco, Ivan, A questa prima lista di possibilità si aggiunge l’ipotesi, da valutare, di orto in altre zone, Aderenti ma non ancora segnalato la preferenza: Miryam. Pia Aureliana Nuove zone CERRO VERONESE Stefania CONNOTAZIONE Viene accennata le varie possibilità di coltivazione, ovvero orto collettivo Biologico, biodinamico, sinergico in permacoltura. Al prossimo incontro si specificherà. Oltre ciò ogni orto collettivo ha una cosidetta “Anima”pulsante che viene formata dalle persone stesse che lo animano. Esempio: l’orto di Pescantina 1 parte già connotato, per le persone che lo avviano e per il tema che si sono date sulla relazione. L’anticipazione della connotazione si è resa possibile grazie alla lunga esperienza di orticoltura e alla compartecipazione di tre persone (+ Giampietro che non può coltivare, ma che da sempre il suo valido contributo concettuale) già orientate. COME COINVOLGERE? Si passa dunque alla fase del coinvolgimento. Esso può avvenire tramite vari canali. I canali diretti sono i migliori: alle attività quotidiane, al lavoro, alla palestra, in chiesa, in parrocchia, negli scout, nel gruppo sportivo, con gli amici con i conoscenti, ecc, ecc. ecc. I mezzi indiretti sono, invece: l’affissione di avvisi nei punti di lettura, come la bacheca del comune, il pannello degli avvisi della scuola di musica, della parrocchia, della biblioteca, ecc. ecc. ecc. Nel biglietto sarà indicato un numero di telefono unico che corrisponde al coordinatore del progetto, o, più semplicemente, a colui che funge da punto di riferimento. Si identificano quindi le persone di riferimento per ogni orto che sono: Maurizia Butturini per l’Orto al Thirta, Loris Mazzurana per l’orto ad Arcè, Francesco Badalini per l’orto a Marano, Massimiliano Costanza per gli orti a San Rocchetto e probabilmente ad Arbizzano (assieme con Giorgia?), a San Michele Bernardo Piemonte, a quinto di Valpantena con tutta probabilità le due persone che si sono segnalate via mail (ma non sono potute essere presenti), a Parona è vacante, a Rivoli Veronese Martin Obrist, a Bardolino Silvano Bonometti a Marano. Passiamo poi a stabilire un primo regolamento base per gli orti collettivi. NUMERO COMPONENTI. Il gruppo dovrebbe essere formato minimo da tre persone. Il numero massimo non dovrebbe superare le 20 persone, oltre il quale il gruppo si deve gemmare e dar vita ad un nuovo gruppo. AMPIEZZA DELL’ORTO Calcolando un 4 mt quadrati a persona si ricava che il terreno minimo per un orto collettivo è di 10 mt2. La grandezza minima dell’orto si raddoppia se gli accordi implicano la consegna della metà del raccolto al proprietario, come avviene già in molti orti collettivi. L’ampiezza massima dunque di un orto collettivo può essere mt 4 X 20 persone = 80 Mt quadrati ( che raddoppiano nel caso di consegna della metà del raccolto al proprietario). FREQUENZA La frequenza dipende da come s’imposta l’orto. In ogni caso è opportuno che ogni due giorno una persona acceda all’orto. Procedura 1 Fissare un giorno fisso collettivo. Generalmente è il Sabato. Poi o si fissano gli altri giorni in base a disponibilità, oppure ogni settimana si fa un giro di mail. REGOLA IMPLICITA Chi viene meno raccoglie meno. Infine si specifica le numerose collaborazioni e contattin instaurati con Ortiche crescono, Aveprobi, Gas, Fondazione Nigrizia per la sala e altri in contatto. Per il prossimo incontro che si sviolgerà la prima o seconda settimana di dicembre dovremmo aqrrivare con i contatti anche per una ipotesi di Magister Agricola in permacoltura. Si richiede anche per una ipotesi di corso. Si decide di optare per contatti locali di cui s’informeranno Matteo e Bernardo. Teniamoci in contatto tramite cellulare di Francesco 340 4915732 o mail perché cominciamop ad essereun bel numero. A presto, Ciao a tutti. A presto Francesco

mercoledì 21 novembre 2012

Agricoltori in erba e Magister Agricola al tirtha

MDF Verona sta programmando un percorso di formazione/informazione sugli orti collettivi per Gennaio/Maggio. In dicembre verrà inviata la locandina di programma. Nel frattempo, se vuoi, puoi partecipare segnalando il desiderio di entrare in un orto collettivo, oppure spargendo la notizia a chi potrebbe essere interessato, o mettendo a disposizione un terreno, ed anche segnalandone uno disponibile. Attualmente abbiamo identificato una decina di terreni in quartieri di Verona e in alcuni paesi del veronese. INCONTRO Venerdì prossimo 23 novembre alle ore 20,40 si terrà una riunione tra gli interessati, i "magister agricola" e coloro che hanno messo a disposizione un terreno, all'associazione Tirtha, Pescantina. Obiettivo dell'incontro è conoscersi e concordare assieme le modalità prima della comunicazione ufficiale e redazione della locandina. Per raggiungere l'associazione vedi qui Thirta http://www.agriturismotirtha.it/dove-siamo Se sei interessato chiama francesco al 340 4915732 oppure invia una mail a francescobadalini@gmail.com PS: essendo un incontro interno non vogliamom impegnare l'agritur. Per questo s'invita chi vuole e chi può a portare qualcosa da assaggiare insieme (vino, torta, frutta, ecc. ) A presto Francesco 340 4915732

lunedì 12 novembre 2012

Le ortiche crescono in città

Ecco un'altra iniziativa che mostra il fermento della vinaccia sottto le bucce, il fuoco sotto le braci, il bradisismo sotto la terra. Tutto ciò esploderà in un tripudio di vita da qui a pochi mesi.

http://www.ortichecrescono.it

Ciao Francesco

mercoledì 7 novembre 2012

Primo seme Orto-Bello Seguiranno orti urbani e Orto-Cultura


Con ottobre si conclude il primo ciclo di "viaggio negli orti collettivi "organizzati quest'estate.
La gita di Sabato 27 ottobre è andata molto bene, mi dicono perchè io ero a Torino a "presidiare il presidio" del pero misso. Non appena arrivano immagini le inserisco.

Da questa prime e intensa esperienza sta nascendo un ciclo di conferenze su Alimentazione Salute e Territorio dove, in alcune tavole rotonde, parleremo di orti collettivi e urbani. A Naturalmente Verona molte persone hanno mostrato interesse nel coltivare assieme. Ad oggi abbiamo identificato già cinque/sei terreni disponibili solo con il passa parola. Se hai notizie contattaci pure.

Ciao a presto,
Francesco.

lunedì 29 ottobre 2012

Viaggi negli orti e viaggi nel web-orto: ORTI ED ERBE SELVATICHE

Continua il nostro viaggio nel web degli orti, Segnaliamo oggi il bel blog di Maria Grazia Gambuzzi Orti ed erbe selvatiche. Lo trovate a questo link http://coltivaerbeeortaggi.blogspot.it/ http://coltivaerbeeortaggi.blogspot.it/

Il blog di maia Grazia mi ricorda il professor Bertolazzi e il suo mitico: " si zappa andando avanti, si vanga andando indietro!" nell'orto didattico del bovolino. Visitalo se hai voglia d'imparare, anche comodamente da casa sulla tua seggiola da computer.

Buon Girortoloweb,
Francesco

giovedì 25 ottobre 2012

Orti didattici a scuola: il blog

Dicevamo, neanche una settimana fa, che gli orti "bollono e ribollono" . Ecco qui il il blog "Piccoli orti biologici" dedicato alla realizzazione di orti biologici nei giardini scolastici.

Il blog è gestito da A.Ve.PRO.BI. (Associazione veneta produttori biologici) e, come ORTORTO è aperto al contributo di tutti.  Piccoli orti biologici vuole diventare uno strumento in più a disposizione di insegnanti, agricoltori, tecnici e appassionati che vogliano avvicinarsi a questo mondo o che vi stanno già lavorando...

Benvenuti dunque nel web piccoli grandi orti!.

http://ortibiologiciaveprobi.blogspot.it/

ORTOGITA

Sabato 27 gli orti vanno in gita in val di gresta. Se vuoi venire chiama al cellulare. Ciao Francesco

venerdì 19 ottobre 2012

Nasce ORTORTO; gastronomia, orti collettivi, autocostruzione, saper fare. Un viaggio di Pensieri e Mani.

Gli orti bollono, bollono e con loro mille e mille formichine si muovono. Chi insegna, chi zappa, chi organizza incontri, chi visita, chi studia, chi da la terra in cambio di prodotti, chi suda in cambio della terra, chi arringa sull'impossibilità del biologico, chi aggrotta le ciglia a parole strambe come sinergico, permacoltura, chi si arrampica, chi ci lavora, chi trova uno sbocco di autoproduzione e risparmio, chi non ne può più del supermercato, chi vuole stare in compagnia, chi sta imparando a leggere a scuola e a leggere la campagna, chi impara nuove ricette, chi le scrive, chi le comunica, chi le inventa, chi scopre la luna e i suoi effetti, chi il sole e le sue scottature, chi elimina il mal di schiena da sedute al computer (ma gli viene quello da piegamenti), chi osserva, chi rifiuta, chi coltiva nel tempo libero e ... naturalmente, chi mangia.

Un viaggio nell'orticoltura urbana e rurale, nell'associazionismo, nell'orticoltura sociale,  per l'utilizzo al meglio delle risorse del nostro pianeta, per imparare, per favorire l'autoproduzione e  l'autodeterminazione alimentare e, perchè no, nel tempo anche qualche tipologia di lavoro utile.

Buon divertimento e
BUON VIAGGIO.
Francesco