venerdì 7 novembre 2014

martedì 11 film TRASHED




Martedì 11 Novembre
DOVE: pizzeria La fontana ai ciliegi, via Valpolicella 82/84  San Pietro Incariano.


UK, 2012,
Regia e Sceneggiatura: Candida Brady
Interprete: Jeremy Irons
Musiche: Vangelis
Fotografia: Sean Bobbitt
Produzione: Batlheim Film
Produttori: Candida Brady, Titus Ogilvy
Produttori esecutivi: Candida Brady, Titus Ogilvy, Jeremy Irons, Tom Wesel
Produttore associato: Tabitha Troughton
Post-produzione: The Mill & Creativity Media
Distribuzione italiana: Satya Doc - Cinehall Distribuzione

REGIA e Sceneggiatura: Candida Brady
Riprese Sean Bobbitt
Produzione Batlheim Film
Produttori Candida Brady, Titus Ogilvy
Produttori esecutivi Candida Brady, Titus Ogilvy, Jeremy Irons, Tom Wesel
Produttore associato Tabitha Troughton
Post-produzione The Mill & Creativity Media
MUSICHE Vangelis
Durata del film 97 minuti

GESTIONE DELLA SERATA: Gianfranco Di Caro ed Enrichetta
Entrata libera
autogestione, approfondimenti, dibattito e confronti post-film caratterizzano le serate
 
TRASHED porta Jeremy Irons in un viaggio di scoperta, di incredulità e di speranza. Il
documentario di Candida Brady sui rifiuti e l'ambiente ha ricevuto una proiezione speciale al Festival di
Cannes 2012.

 Jeremy Irons si trova su una spiaggia accanto all'antica città libanese di Sidone. Sopra di lui troneggia una montagna di spazzatura, un pugno nell'occhio pullulante di rifiuti medici e domestici, di liquidi tossici e animali morti, risultato di 30 anni di consumo di una città come ce ne sono tante nel mondo. Ogni giorno, nuovi carichi di spazzatura vengono scaricati in alto, mentre i detriti e il percolato cadono in basso, nelle acque del Mediterraneo. Circondato da una vasta colonia di bottiglie di plastica abbandonate, Jeremy Irons fissa l'orizzonte ed esclama: "Spaventosa!"

Il nuovo film documentario Trashed, una produzione Blenheim Films, prodotto e diretto dalla regista britannica Candida Brady, ha ricevuto una proiezione speciale al Festival di Cannes 2012. Ha come protagonista Jeremy Irons, che si propone di scoprire la portata e gli effetti del problema globale dei rifiuti, mentre viaggia in tutto il mondo testimoniando la distruzione di luoghi bellissimi, ormai irrimediabilmente contaminati dall’inquinamento. Si tratta di un percorso investigativo, puntuale e coraggioso, che porta Jeremy Irons (e noi con lui) dallo scetticismo e dal dolore a un sentimento di speranza. Il film di Brady è accompagnato dalla partitura musicale originale creata dal compositore premio Oscar® Vangelis.
La bellezza del nostro pianeta visto dallo spazio forma un contrasto violento con le scene di detriti sparsi ormai in tutto il mondo.Vastissimi paesaggi in Cina sono coperti da tonnellate di spazzatura; le acque del fiume Ciliwung, in Indonesia, sono ormai appena visibili, a causa di una marea di plastica che le copre: i bambini nuotano tra masse putride di sacchetti; le madri lavano i panni nel filtro delle fogne.

Ogni anno buttiamo via 58 miliardi di bicchieri usa e getta, miliardi di sacchetti di plastica,
200 miliardi di bottiglie d'acqua, miliardi di tonnellate di rifiuti domestici, tossici ed elettronici.
Li compriamo, li seppelliamo, li bruciamo e poi li ignoriamo. Qualcuno pensa a che cosa succede a tutti i rifiuti che produciamo?
Continuiamo a produrre e a utilizzare cose che non si degradano. Tutti siamo stati informati degli effetti devastanti dell'inquinamento sul nostro pianeta, ma ora con Jeremy Irons a farci da guida, scopriamo cosa veramente succede a quei miliardi di
tonnellate di rifiuti che vanno dispersi ogni anno.

Su una barca nel Pacifico settentrionale, l'attore affronta la realtà della grande Pacific Garbage Patch e l'effetto provocato dei rifiuti di plastica sulla vita marina. Scopriamo che le diossine clorurate e altri inquinanti artificiali organici persistenti sono attratti proprio dai frammenti di plastica. Questi sono poi mangiati dai pesci, che così assorbono le tossine. Noi poi ci nutriamo di questo pesce, accumulando così prodotti chimici tossici nel nostro corpo, già gravato dall’inquinamento.

Nel frattempo, il riscaldamento globale, accelerato dalle emissioni provocate da discariche e inceneritori, sta sciogliendo le calotte polari, rilasciando in mare veleni che erano stati conservati nel ghiaccio per decenni. Veniamo così a sapere che alcune delle soluzioni messe in campo per arginare il problema dei rifiuti sono tossiche quanto il problema stesso.

Per il premio Oscar® Jeremy Irons non è insolito il ruolo di protagonista. Ma quello di 'guida' in Trashed, che mette in evidenza le possibili soluzioni ai pressanti problemi ambientali che riguardano tutti noi, potrebbe essere uno dei più importanti della sua carriera.
“Abbiamo fatto questo film perché ci sono tante persone che sentono il bisogno urgente di affrontare il problema dei rifiuti e della sostenibilità - dice Irons - C'è bisogno che questo fastidioso argomento sia compreso e condiviso dal maggior numero possibile di comunità in tutto il mondo per cercare insieme le soluzioni migliori. In questo i film possono giocare un ruolo importante, educando la società, e portando anche argomenti così 'difficili' a un pubblico il più ampio possibile. Pensiamo ad esempio a Un Inconvenient
Truth di Al Gore. Lo si ama o lo si odia, ma tutti ne hanno sentito parlare. I film hanno il potere di arrivare a tutti, ci toccano a livello emotivo e ci spronano all’azione”.
Candida Brady ha trascorso più di due anni nella ricerca e nella realizzazione di Trashed, ma la regista si è occupata del problema di rifiuti e di tematiche ambientali per gran parte della sua vita. “In quanto asmatica dalla nascita, mi sono sempre interessata agli effetti dell'inquinamento – spiega Brady - Ma è stato l’incontro con un medico ambientale (che mi ha salvato la vita) a farmi aprire gli occhi sugli effetti che l'ambiente ha sulla nostra salute. Quando ero giovane ero l'unica ragazza con un inalatore, oggi il numero di ragazzi che lo hanno è cresciuto vertiginosamente”.

Dopo aver affrontato un viaggio tra tanti disastri, Jeremy Irons è tuttavia ottimista. Va alla ricerca di soluzioni, incontra persone che hanno cambiato la loro vita e che oggi non producono quasi più nessun rifiuto, cerca di stimolare la legislazione anti-rifiuti, visita un'intera città che ormai è praticamente senza sprechi, scoprendo che il cambiamento non solo è essenziale, ma è già in atto.



INTERVISTA A JEREMY IRONS
JEREMY IRONS parla di TRASHED il suo nuovo documentario ambientalista della regista britannica Candida Brady, che è stato presentato al Festival di Cannes del 2012
Il Premio Oscar spiega perché ha viaggiato intorno al mondo per mettere in luce i gravissimi problemi
ambientali causati dai nostri rifiuti.

Il film parla del termine, oggi molto in voga, “rifiuti zero”. Realisticamente quanto possiamo avvicinarci a questo obiettivo? Qual è il nostro traguardo più importante: ridurre il nostro ciclo dei rifiuti o adottare dei modi più sensibili di gestire i nostri rifiuti?
San Francisco ha raggiunto quest'anno l'80% di raccolta differenziata, o “rifiuti zero”. New York, invece, che produce il 1,5% dei rifiuti totali del pianeta ricicla attualmente solo il 15%. Il governo statale e quello federale dovrebbero adoperarsi per una legislazione che faccia una seria politica di gestione dei rifiuti in tutto il paese. Nel Regno Unito vi è una situazione analoga, con le politiche di gestione dei rifiuti che cambiano di città in città. Credo che la maggior parte delle persone sia pronta a collaborare nella riduzione dei rifiuti, ma per incoraggiarle la politica nazionale dovrebbe essere chiara e coerente, e cercare di coinvolgere tutti.
Anche all'interno di una grande metropoli come Londra vi è un'enorme discrepanza tra le politiche comunali. Credo che debba essere progettata e realizzata un'iniziativa di portata nazionale nella gestione dei rifiuti, che non vanno bruciati o seppelliti. Va invece promossa una la loro riduzione, accompagnata dal riciclo. Quest'epoca, in cui soffriamo un aumento della disoccupazione, potrebbe essere il momento ideale per la creazione di un settore nuovo e redditizio, capace di creare anche nuovi posti di lavoro. Se riuscissimo a diventare leader nella tecniche di riciclaggio questa esperienza potrebbe essere esportata in tutto il mondo.

Come singoli consumatori quanto siamo responsabili di questo problema globale dei rifiuti? Oppure la responsabilità è tutta da addossare ai politici, alle autorità e ai leaders del settore?
Il problema riguarda tutti noi e la responsabilità è collettiva. Siamo tutti informati ed è il momento di essere
arrabbiati oppure di provare vergogna per noi stessi. I nostri politici devono fare quello per cui sono stati votati.
Devono fare gli interessi veri di chi li ha eletti. Devono organizzare un sistema che sia capace di ridurre la
quantità di rifiuti che produciamo, sia a livello domestico che a livello industriale, e dovrebbero lanciare una
campagna per incoraggiare il riciclo. La popolazione, e in particolare i nostri figli, hanno bisogno di essere
educati al problema dei rifiuti. Ad esempio, l'uso di un sacchetto di plastica è sensibilmente aumentato
nell'ultimo anno nel Regno Unito. Se si fosse saputo che c'era la possibilità che quel sacchetto di plastica
sarebbe “ritornato” nel loro cibo, la gente avrebbe pensato due volte prima di usarlo. A differenza di tanti
problemi che affligono il pianeta questo è quello più facilmente superabile.

Cosa vuoi che faccia la gente dopo aver visto il film?
Vorrei che la gente si informasse, per esempio andando a vedere se nella zona in cui abita è in programma la
costruzione di inceneritori o termovalorizzatori. Se c’è, è bene che si oppongano! Se non c’è allora si dovrebbe cercare di scoprire come le amministrazioni locali gestiscono i rifiuti. Vorrei che la gente facesse pressione per ottenere una legislazione capace di ridurre i rifiuti, regolando la produzione di imballaggi, in particolare materie plastiche contenenti tossine non dichiarate, e plastiche utilizzate per imballare alimenti e acqua in bottiglia.
Vorrei inoltre che la gente rimuovesse tutti gli imballaggi subito dopo l'acquisto, in modo da spingere il problema indietro, verso i produttori. Vorrei che la gente utilizzasse il suo ingegno per scoprire come si possono ridurre gli sprechi sia a casa che sul posto di lavoro. Vorrei che la gente regalasse per Natale una borsa della spesa in tela ad almeno un'altra persona. E mi piacerebbe che dicessero ai loro amici di andare a vedere Trashed.

Buona visione!



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