In attesa di foto da Christian Lovato pubblichiamo il link
http://www.flickr.com/photos/lov75/sets/72157632618879208/

Sabato ci siamo ritrovati nel campo di Parona tra amici per scambiarci, consigli, programmare il lavoro delle erbe officinali, pensare come organizzare la coltivazione dei funghi, stare insieme...
era con noi il nostro esperto di erbe medicinali, Angelo Murari detentore del sapere di Sprea. In questa settimana Nicoletta (zona torricelle) si è data molto da fare per preparare l'aratura del Monte Crocetta in vista della coltivazione della cicoria, del carciofo, dell'avena.

E' sorto il problema che lo strato di terra è sottile, dopo pochi centimetri troviamo la roccia... non potendo rischiare di non riuscire in questo progetto, abbiamo pensato con Angelo di organizzare la coltivazione nel campo di Parona, che comprende una parte piana, dove vicino alla serra adibita all'orto, c'è una bella striscia di terra per coltivare cicoria, salvia, timo, aglio, menta, e una parte sulla collina, molto grande e con un manto verde brillante, dove si può con facilità coltivare avena e carciofi.

In questo campo in collina ci aspettavano anche bellissimi animali, daini che stanno preparando le loro meravigliose corna per la primavera, una famiglia di pecore che hanno da qualche giorno festeggiato l'arrivo di un nuovo agnellino!!

Basta muovere un po' la terra con la fresa e già in questi giorni si
potrebbero spargere i semi di cicoria... devo prenderli al consorzio o se qualcuno sa come procurarli.. si tratta di CICORIA SELVATICA o meglio cercarla con il suo nome scientifico CICHORIUM INTIBUS .
Le altre erbe come l'ortica, il frassino, il noce verranno raccolte, quando Angelo ci dirà, durante delle belle passeggiate insieme..

Dopo questa ispezione del campo di Parona, ci siamo spostati ad Avesa da Marisa che amorevolmente ci accolto nel suo regno meraviglioso! Abbiamo mangiato pane, formaggio e i cibi buonissimi preparati da Marcella, abbiamo brindato con vinello e succo di mela, tra le bandiere della pace appese nel porticato e i tanti gingilli e sonagli colorati che pendevano dalle travi..
un'atmosfera magica, di grande pace, serenità, accoglienza, eravamo circondati da oggetti, immagini spirituali che richiamavano grande protezione.. e solo Marisa con la sua dolcezza poteva enfatizzare l'armonia di quella parte di collina con tutti questi simboli di amore.. Grazie Mari!!
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Il terreno di Marisa è grandissimo e da scoprire, c'è una vecchia cantina con sopra un essicatoio del 1700, poi al di là di un portone di legno si apre la campagna... delle vasche antiche dove Marisa raccoglie foglie, resti in decomposizione.. per creare la torba.. la splendida e vasta grotta, libera da umidità, perfetta per coltivare i funghi, un giorno eseguire riti orfici, Renzo vorrebbe affittarla come casa per scrivere le sue poesie!!

Infine l'orto di Marisa, dove spuntano bellissime verze... Gianni, Antonio e Riccardo hanno dato i loro preziosi consigli a noi donne meno pratiche.. come non lasciare la terra scoperta che si secca, ma creare un manto con foglie o rametti calpestati... così da lasciare sempre una giusta umidità... Dopo una giornata così splendida siamo rimasti d'accordo che ci recheremo quanto prima tutti insieme, con anche voi che leggete, da Riccardo Barba a Badia Calavena, si pensava ultimo week end di febbraio, per vedere le sue case di paglia, il suo orto e tanto altro, vista la sua grande abilità nel fare qualsiasi cosa!!

Angelo Murari ci ha invitato nuovamente ai sabati che organizzerà da marzo nelle malghe in lessinia... turismo lento, si passeggia, si raccolgono le erbe spontanee e si prepara quacosa da bere o mangiare con ciò che si è raccolto esi è imparato a conoscere grazie alle lezioni magistrali di Angelo.. L'inizio di questi pranzetti saporiti avrà comunque luogo con Agelo a casa di Riccardo
quando ci incontreremo a fine febbraio... Riccardo da quel che ho capito ha poi un arnese speciale per preparare la pasta!!!
Valentina Bianchi
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I "CANNAIOLI", ANATIDI IN VIA DI ESTIZIONE IN FASE DI RIPOPOLAMENTO
Nella giornata di Sabato sono stati intravisti dei Cannaioli verso Pastrengo, nella loro caratteristica attività d'intreccio di canne e terra cruda e trasporto d paglia. E' una specie molto rara che con la cementificazione era quasi scomparsa dall'Italia.
Sono stati notati anche strani movimenti del contadino proprietario del terreno. Subito interpretati come possibile schizzofrenia o sequenze di una danza antica, una volta intervistato ha rivelato trafelato: "Puff .. puff, ringrazio i cannaioli per l'aiuto a sfoltire quella parte di canneto "smarso"che aveva letteralmente invaso un "arseno", soffocando la vigna". ... Puff .. puff, l'anno prossimo spero che ritorneranno, così troveranno un canneto rinnovato e sano con piante di un anno. Anche i' ulivi finalmente riprenderanno a fare il loro mestiere, con minor ombra delle canne."
Niente danza arcana dunque, ma grande soddisfazione, gioia, tripudio e doppio gaudio!
Francesco Badalini
NOTE:
Poco si considera riguardo i rischi delle colture estese e non controllate di Arundo Donax. in America, dove èstata introdotta nel XIX secolo, il suo areale continua ad estendersi. È stata inserita nell'elencoo delle 100 specie alliene più dannose del mondo.
Tale elenco, stilato secondo il protocollo Australian Weed Risk
Assessment riguarda l’introduzione di piante in nuovi areali. Mack ( Mack, R.N. 2008. Evaluating the credits and
debits of a proposed biofuel species Giant reed (Arundo donax). Weed
Science 56:883–888)
evidenzia l’importanza di una attenta, neutrale e trasparente
valutazione dei rischi e benefici presenti nell’introduzione di una
qualsiasi pianta in un nuovo areale a qualsiasi scala (locale, nazionale
e regionale). Questa dovrebbe includere le caratteristiche biologiche
(dormienza, germinazione, riproduzione, fitness, suscettibilità e
resistenza a parassiti e locali predatori). È tra le specie di piante
terrestri a crescita più rapida al mondo (può arrivare a quasi 10 cm al
giorno ( Dudley TL (2000). Noxious wildland weeds of California: Arundo donax. In: C Bossard, J Randall, M Hoshovsky (eds) Invasive plants of California's wildlands). in America si sta diffondendo rapidamente provocando la scomparsa di piante autoctone Mackenzie A (2004). Giant Reed. In: The Weed Workers' Handbook. C Harrington, A Hayes (eds) ( Bell GP (1997). Ecology and Management of Arundo donax,
and approaches to riparian habitat restoration in southern California.
In Plant Invasions: Studies from North America and Europe, eds. JH
Brock, M Wade, P Pysêk, D Green. Pp. 103-113. Backhuys, Leiden, the
Netherlands.) e danneggiando così gli ecosistemi ripariali. Il fusto e le foglie di A. donax contengono numerose sostanze chimiche che possono risultare dannose; tra queste troviamo la silice e vari alvcaloidi, il cui compito è quello di proteggere la pianta dalla maggior parte degli insetti erbivori e scoraggiare altri animali dal nutrirsene (Mackenzie A (2004). Giant Reed. In: The Weed Workers' Handbook. C Harrington, A Hayes (eds) Bell GP (1997). Ecology and Management of Arundo donax,
and approaches to riparian habitat restoration in southern California.
In Plant Invasions: Studies from North America and Europe, eds. JH
Brock, M Wade, P Pysêk, D Green. Pp. 103-113. Backhuys, Leiden, the
Netherlands. M. Animali brucatori come le mucche, le pecore e le capre riescono a limitarne la diffusione ma difficilmente possono essere utili nel tenere la specie sotto controllo.
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Uscita Ferrazze e Montorio.
Causa manncanza di materiali visivi e testo restiamo in attesa di nuove .. Bip